Step #33 - La sintesi finale
La fine di un percorso
L' analisi antropologica e anatomica del display pubblicitario è partita da Piccadilly Circus, cuore pulsante del centro di Londra, da qui abbiamo iniziato a ricercare le "cose" legate a questo luogo.
Tramite la narrativa e il cinema abbiamo tratto citazioni e miti popolari che ci hanno aiutato a conoscere meglio il luogo e nella scelta di quello che è poi diventato il protagonista del nostro blog: il display pubblicitario.
Prima di dedicarci interamente alla "cosa" abbiamo però indagato sulle origini del nome del luogo da cui la nostra ricerca è iniziata.
Come in ogni buon indagine, ci siamo domandati quale nome assume il display pubblicitario negli altri paesi e lingue del mondo, per poi passare ad un'analisi dei proverbi ad essa legati, scoprendo che molto spesso sono loro stessi portatori di messaggi e di proverbi.
Attraverso due strumenti molto importanti: una mappa concettuale per fissare i concetti e una nuvola dei nomi per dare sfogo ad un brainstorming di idee e parole legate al nostro protagonista: la "cosa".
Grazie a questo approccio meticoloso abbiamo iniziato uno studio tecnico della cosa, partendo dalla tassonomia fino ad arrivare alla sua anatomia, attraverso lo studio dei materiali che la compongono.
I brevetti ci hanno permesso di capire meglio l'importanza della cosa e a fantasticare su una sua possibile evoluzione futura.
Come avevamo fatto all'inizio del nostro percorso con il luogo, abbiamo ricercato la presenza del display pubblicitario nell'arte, nella musica, nella cucina, nei fumetti, nel cinema e nella letteratura.
Da questa indagine abbiamo scoperto come una cosa così comune possa diventare il simbolo di una località in tutto il mondo.
Attraverso lo studio delle azioni che esso può svolgere, l'abbiamo trovato addirittura protagonista di alcuni francobolli di diverse nazioni.
Abbiamo inoltre visto come la televisione nelle nostre case, rappresenti una forma alternativa della cosa, ma molto efficace nella diffusione della pubblicità.
Nota quindi l'importanza del display pubblicitario abbiamo immaginato un progetto di un museo della "cosa" e individuato il testimonial perfetto per promuoverlo.
Uno step molto interessante e per me nuovo nell'analisi antropologica di un oggetto è stato realizzare un abbecedario, aiutandomi ancor di più nel comprendere la vastità di cose che si possono celare dietro un semplice oggetto.
Infine come in ogni buon corso di ingegneria non poteva mancare uno studio dei numeri legati al display pubblicitario.
Il nostro è stato un lungo e avventuroso percorso che però ci ha permesso di scoprire l'importanza delle "cose" più comuni e di quante cose si possono nascondere dietro ad una semplice "cosa".
In conclusione sfido chiunque a rivedere i display pubblicitari con gli stessi occhi di quando abbiamo iniziato e invito tutti a intraprendere questo fantastico percorso con un altro protagonista: rigorosamente una "COSA"!
L' analisi antropologica e anatomica del display pubblicitario è partita da Piccadilly Circus, cuore pulsante del centro di Londra, da qui abbiamo iniziato a ricercare le "cose" legate a questo luogo.
Tramite la narrativa e il cinema abbiamo tratto citazioni e miti popolari che ci hanno aiutato a conoscere meglio il luogo e nella scelta di quello che è poi diventato il protagonista del nostro blog: il display pubblicitario.
Prima di dedicarci interamente alla "cosa" abbiamo però indagato sulle origini del nome del luogo da cui la nostra ricerca è iniziata.
Come in ogni buon indagine, ci siamo domandati quale nome assume il display pubblicitario negli altri paesi e lingue del mondo, per poi passare ad un'analisi dei proverbi ad essa legati, scoprendo che molto spesso sono loro stessi portatori di messaggi e di proverbi.
Attraverso due strumenti molto importanti: una mappa concettuale per fissare i concetti e una nuvola dei nomi per dare sfogo ad un brainstorming di idee e parole legate al nostro protagonista: la "cosa".
Grazie a questo approccio meticoloso abbiamo iniziato uno studio tecnico della cosa, partendo dalla tassonomia fino ad arrivare alla sua anatomia, attraverso lo studio dei materiali che la compongono.
I brevetti ci hanno permesso di capire meglio l'importanza della cosa e a fantasticare su una sua possibile evoluzione futura.
Come avevamo fatto all'inizio del nostro percorso con il luogo, abbiamo ricercato la presenza del display pubblicitario nell'arte, nella musica, nella cucina, nei fumetti, nel cinema e nella letteratura.
Da questa indagine abbiamo scoperto come una cosa così comune possa diventare il simbolo di una località in tutto il mondo.
Attraverso lo studio delle azioni che esso può svolgere, l'abbiamo trovato addirittura protagonista di alcuni francobolli di diverse nazioni.
Abbiamo inoltre visto come la televisione nelle nostre case, rappresenti una forma alternativa della cosa, ma molto efficace nella diffusione della pubblicità.
Nota quindi l'importanza del display pubblicitario abbiamo immaginato un progetto di un museo della "cosa" e individuato il testimonial perfetto per promuoverlo.
Uno step molto interessante e per me nuovo nell'analisi antropologica di un oggetto è stato realizzare un abbecedario, aiutandomi ancor di più nel comprendere la vastità di cose che si possono celare dietro un semplice oggetto.
Infine come in ogni buon corso di ingegneria non poteva mancare uno studio dei numeri legati al display pubblicitario.
Il nostro è stato un lungo e avventuroso percorso che però ci ha permesso di scoprire l'importanza delle "cose" più comuni e di quante cose si possono nascondere dietro ad una semplice "cosa".
In conclusione sfido chiunque a rivedere i display pubblicitari con gli stessi occhi di quando abbiamo iniziato e invito tutti a intraprendere questo fantastico percorso con un altro protagonista: rigorosamente una "COSA"!
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